I torresi conoscono ormai a memoria il ritornello. “Dobbiamo fare i conti con una rete idrica comunale insufficiente e vetusta, causa di problemi ultradecennali di approvvigionamento, intollerabili specie nel periodo estivo” – è la risposta dell’amministrazione ai cittadini di Torregrotta, rassegnati all’ennesima crisi idrica. L’acqua arriva a macchia di leopardo, spesso non raggiunge i piani più alti. E il pozzo di contrada Benefizio, che dovrebbe mettere una toppa al problema, tarda a entrare in funzione.
“L’Amministrazione comunale è impegnata, con i suoi uffici e le risorse umane disponibili, anche esterne, nell’individuazione e nell’eliminazione di perdite di acqua e nelle attività conclusive per l’allaccio, da poco autorizzato, del pozzo di contrada Benefizio alla rete ACAVN” – si legge ancora in un post pubblicato sulla pagina Facebook dell’amministrazione, o di quel che ne rimane – “comprendiamo il disagio dei cittadini, privati di un bene essenziale, e vogliamo rassicurarli garantendo loro la massima attenzione alla soluzione della problematica”.
Una soluzione che tarda ad arrivare, anche per le tensioni che hanno coinvolto il sindaco Corrado Ximone e il consorzio ACAVN; a causa delle assenze del primo cittadino alle riunioni del consorzio, è stato infatti impossibile eleggere per diverso tempo gli organi direttivi. A risentirne è stata l’efficienza dell’ente, che non ha potuto garantire nemmeno le operazioni di manutenzione ordinaria; e i cittadini torresi, i più colpiti dalla crisi idrica. Se la scelta del primo cittadino sia stata lungimirante potrà dirlo solo il tempo; intanto, per i torresi, si prospettano altri mesi di docce in spiaggia e autobotti sotto casa.